Il GAL Hassin di Isnello individua ASTEROIDE vicinissimo alla Terra

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Era il 13 novembre scorso quando, alle ore 18.20 italiane, un asteroide  si è avvicinato alla Terra  alla minima distanza di 400 chilometri dal suolo.

Nella foto il parco astronomico GAL Hassin. Credit: GAL Hassin

L’oggetto, denominato 2020 VT4è stato individuato dalla survey Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) al Mauna Loa Observatory nelle Hawaii, nelle prime ore del mattino di sabato 14 novembre, mentre si stava già allontanando dal nostro pianeta, collocandosi a una distanza di circa 450.000 chilometri.
L’asteroide, le cui dimensioni erano di circa 10 metri, è stato individuato tra il 14 e il 15 novembre 2020 dal Galhassin Robotic Telescope 1 (GRT1), del GAL Hassin di Isnello, che è stato il primo osservatorio in Europa a scorgere l’oggetto e a confermarne la posizione, riuscendo quindi a definirne la traiettoria orbitale.

Nello specifico, l’asteroide è stato ripreso da Alessandro Nastasiricercatore del GAL Hassin, che ha osservato lasteroide 2020 VT4  in tre periodi differenti attraverso il GRT1.

Dalle osservazioni sono derivate diverse immagini attraverso le quali è stato possibile estrarre una misurazione astronometrica dell’asteroide: i dati ottenuti sono poi stati inviati al Minor Planet Center (MPC), che ha potuto determinare una maggiore conoscenza relativa alla traiettoria dell’asteroide.

L’asteroide 2020 VT4 è un piccolo oggetto che non rappresenta un pericolo per la Terra ma verrà comunque monitorato sia dal Minor Planet Center che dal GAL Hassin:  il Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche infatti non è nuovo a questo genere di monitoraggi di oggetti potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta.

Tra il 27 e il 28 luglio 2020, infatti, il GAL Hassin ha confermato, attraverso al GRT1, la mancata collisione dell’asteroide 2020 OY4 con i satelliti per telecomunicazioni intorno alla Terra.

Le osservazioni condotte hanno determinato in modo più dettagliato l’orbita dell’oggetto confermando che esso sarebbe passato dalla superficie terrestre a circa 36.700 km, quindi fuori da quella zona considerata di pericolo di impatto con i satelliti geostazionari.

Anche in quel caso fu  il ricercatore Alessandro Nastasi ad avere un ruolo fondamentale nello stabilire con il Galhassin Robotic Telescope 1 (GRT1)  la posizione dell’asteroide due ore prima del suo passaggio ravvicinato con la Terra, contribuendo a rassicurare tutti dalla preoccupazione di un potenziale impatto, e lo ha fatto insieme a Luca Buzzi dell’Osservatorio Schiapparelli (Campo dei Fiori) e Peter Birtwhistle del Great Shefford Observatory (Berkshire).

Insomma, un lavoro eccellente quello prodotto dai ricercatori del GAL Hassin di Isnello, che instancabilmente conducono studi e ricerche ottenendo risultati di altissimo livello in ambito scientifico internazionale.


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